La Cascina Principe venne edificata nel 1683 su volere del Principe di Cisterna d’Asti come suo podere. Già allora la sua cantina produceva i quattro vini storici di Neive: il Nebbiolo, il Moscato, la Barbera ed il Dolcetto. Passata nel corso dell’800 alla Contessa De Maria di Neive, è stata poi acquistata insieme ai suoi terreni nel 1894 dai fratelli Vacca Giovanni e Luigi. Da più di cento anni le sorti della Cascina sono dunque legate al nome della famiglia Vacca.L’azienda coltiva 12 ettari di vigneti: per un terzo circondano Cascina Principe, mentre gli altri due terzi si trovano in un’area limitrofa al nucleo centrale. I vitigni coltivati sono il Nebbiolo da Barbaresco, il Barbera, il Dolcetto, il Moscato, l’Arneis, lo Chardonnay e in minor percentuale Grignolino e Merlot.
BARBARESCO DOCG: Il vino Barbaresco porta nel tempo tutte le caratteristiche del territorio da cui ha origine. Solamente le migliori uve di Nebbiolo vengono raccolte e portate in cantina dove si compie questa naturale e straordinaria trasformazione che si completa solamente dopo 2 anni di invecchiamento minimo nelle grandi botti di rovere.
La sua importanza è legata alla possibilità di migliorare con il passare degli anni. Il vino giovane ha almeno 3 anni, può affinarsi in bottiglia migliorando le sue caratteristiche per molti anni, tanto che non è possibile datarne una possibile scadenza gustativa.
NEBBIOLO LANGHE DOC: Fratello minore del Barbaresco si fa strada grazie alla sua maggior giovinezza.
Non richiede mesi di affinamento in legno, ma si preferisce attendere sempre almeno un anno prima dell’imbottigliamento per mitigarne la forte struttura e tannicità.
BARBERA D’ALBA DOC: E’ il vitigno più coltivato in Piemonte. Abbastanza produttivo, necessità di annate ottimali e una buona gestione del vigneto per permettere una corretta maturazione dei grappoli. Con il suo carattere rude la Barbera è il tradizionale vino consumato dai nostri predecessori. Può invecchiare qualche anno, ma il suo basso contenuto tannico non gli permette di essere un vino da lungo invecchiamento.
Il suo nome non deve ingannare. Non è un vino dolce, ma secco e spesso leggermente amarognolo.
DOLCETTO D’ALBA DOC: E’ il rosso maggiormente delicato e più semplice delle Langhe e per questo si lascia spesso preferire nelle occasioni più comuni. Non richiede un particolare periodo di affinamento ed è subito pronto da assaggiare. Per questo motivo viene imbottigliato relativamente presto nella primavera successiva alla vendemmia.
GRIGNOLINO PIEMONTE DOC: Un nuovo vigneto aziendale permette la produzione di questo vino tipico monferrino con ottimi risultati. Deve il suo nome ai suoi vinaccioli (grignole) che hanno un ruolo particolarmente importante nel gusto del vino donando intensi aromi di nocciola e mandorla e soprattutto una grande tannicità. Il Grignolino ha un colore molto scarico, che lo rende alternativo ai rossi comuni.
ARNEIS LANGHE DOC: L’Arneis è un vitigno di origine roerina. Le sue qualità sono state rivalutate soprattutto negli ultimi 50 anni e ad oggi è il vino bianco secco più importante delle Langhe. Il suo caratteristico bouquet è in grado di stupire con profumi di frutti come la mela verde, la pesca bianca e di fiori.
Più di ogni altro vitigno langarolo non gradisce l’affinamento e deve le sue caratteristiche migliori alla giovanilità e alla freschezza.
Tutti i vitigni bianchi dell’azienda non sono raccolti in anticipo per consentire una maggiore maturazione dell’uva e una minore acidità del vino.
CHARDONNAY: Viene coltivato in quasi tutto il mondo per le sue particolari caratteristiche. Il terreno di Langa gli conferisce grande struttura e morbidezza permettendogli di avere una maggiore resistenza negli anni. Ha profumi tipici di frutti gialli come la banana, l’albicocca, l’ananas. Ottimo come aperitivo se servito fresco.
Tutti i vitigni bianchi dell’azienda non sono raccolti in anticipo per consentire una maggiore maturazione dell’uva e una minore acidità del vino.
VINI E ACETI
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