Quando s’arriva a “Le Campestre” si respira l’emozione; e’ possibile stupirsi nel sentire il battito del proprio cuore. Passeggiare e scoprire come lo sgorgare dell’acqua del ruscello, il vento tra le foglie,il suono dei campanacci e di tanto in tanto il verso di qualche uccellino, siano il sottofondo musicale di questo panorama bucolico.Sentire l’odore della terra bagnata, dell’erba falciata, del fieno, sentire la natura, rievoca emozioni semplicemente straordinarie, sensazioni che lasciano viaggiare nel ricordo di Noi, del nostro essere.Ogni nostra ricetta è legata ad un episodio, ad una storia vissuta, a qualcosa che si è realmente toccato con mano; a partire dal “pane nero” e dalla pasta fresca prodotti grazie alla farina integrale, ottenuta dal nostro grano “Autonomia”, ovviamente impastata a mano.Vera prelibatezza la zuppa di ceci, fagioli e castagne cotta int’ a ‘na pignàtta e creta ncopp o ffuoco”,il tutto accompagnato dal nostro vino “Casavecchia” dall’aroma del nostro vino
Apertura: Tutto l’anno
Il Conciato romano, dopo anni di abbandono, sta conoscendo oggi un rinnovato interesse, tanto da essere diventato presidio Slow Food unico della provincia di Caserta ed essere stato incluso nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali della Campania.La zona d’origine e produzione è il comune di Castel di Sasso, nella parte settentrionale della provincia di Caserta, e le zone limitrofe (comuni del Monte Maggiore), dove – grazie soprattutto agli sforzi e alla lungimiranza dei casari della famiglia Lombardi – è stata ripresa l’antica tecnica, già conosciuta ai Romani e citata anche dal poeta Marziale, che consiste nel rompere a mano la cagliata e poi modellarla e salarla a secco e successivamente sottoporre il formaggio così ottenuto alla concia, al trattamento superficiale e alla stagionatura in orci di terracotta.
Collina
Francese,
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