È vero, non è sempre facile digerirlo. Ma se consideriamo le incredibili proprietà nutraceutiche dell’aglio e la sua bellezza, avendo uno spazio a disposizione, forse saremmo tentati di coltivarlo.
L’aglio è una pianta appartenente alla famiglia delle liliacee. La specie presenta diverse varietà, come ad esempio l’aglio rosa o rosso di Proceno.
In genere quelli bianchi hanno una conservabilità migliore mentre quelli rosa o rossi hanno il sapore più delicato. In quest’ultimo caso, nel mese di novembre, quando il clima ancora non è rigido è possibile mettere a dimora i bulbi in terreni non troppo compatti o umidi. L’aglio ama un clima mite per cui germinerà con i primi tepori primaverili quando la temperatura si aggirerà intorno ai 20 gradi. Per l’aglio bianco invece il momento ottimale per la messa a dimora dei bulbi è gennaio.
Gli spicchi dei bulbi vanno posizionati con l’apice verso l’alto leggermente affiorante dalla terra. Nel caso in cui la fioritura sia precoce è bene asportare lo scapo fiorale in modo che le risorse nutritive dei bulbi non siano dirottate nell’accrescimento degli organi sessuali presenti nei fiori. L’aglio può essere coltivato anche in vasi. La densità di piantumazione prevede una distanza tra le piante di circa 15 centimetri.
Quando le foglie saranno completamente secche, con la bella stagione, si estirperà la pianta, la si lascerà al sole ad essiccare e poi si potrà prelevare il bulbo e conservarlo per il consumo. E non c’è che dire, consumarlo fa davvero bene! Potassio, selenio, calcio, fosforo, vitamina C e del gruppo B. Ovvero: prevenzione di l’aterosclerosi, ipercolesterolemia, infarto, malattie coronariche e ipertensione. In più aiuta le ossa, il sistema immunitario ed è un antibatterico potentissimo grazie all’allicina, una molecola strepitosa per curare le infezioni. Allontana perfino i vampiri… ma questa è un’altra storia.