È nata la prima rete lombarda dello “
Street food di Campagna Amica”, con tanto di
logo di riconoscimento che certifica l’uso esclusivo di alimenti del territorio. Il
network del cibo da strada italiano è stato presentato lo scorso weekend a Milano a “
Fa la cosa giusta”, presso lo stand di Campagna Amica.
“Questa nuova rete di agricoltori e artigiani del gusto – ha spiegato Francesco Goffredo, responsabile regionale di Campagna Amica, l’associazione di Coldiretti per le vendite dirette – porterà in giro, per piazze e mercati: agri-hamburger con carne di Mantova, crèpes al miele dop di Varese, pane con marmellate del territorio, frullati realizzati al momento e cestini con frutti di bosco a km zero, snack di torte salate alle verdure lombarde, snack al grana padano, cartocci di raspadura lodigiana, agri birra d’orzo, panini con salame cotto e verdure all’olio e panini con la frittata”.
Lo street food viaggerà su 20 “Apecar del gusto” di Straberry (frutti di bosco, marmellate e frullati) attive dal prossimo aprile a Milano, sull’ “Apegourmet” delle Latterie Virgilio di Mantova con snack al formaggio e birra agricola Prato Rosso e sul furgoncino di “The Farmers” che, sempre da aprile, distribuirà per le vie di Milano panini ogni tipo di frittata e di panini con la frittata, fino all’hamburger di frittata. Il cibo di strada si troverà anche nello stand itinerante degli agri-hamburger di carne del “Quinto quarto” di Bagnolo San Vito (Mantova) presso i mercati lombardi di Campagna Amica e negli spazi “Prendi e Mangia” delle botteghe agricole di Milano in viale Monza 325 e in corso San Gottardo 41.
Il fenomeno dello street food coinvolge 35 milioni di consumatori del Belpaese. Il 60% della popolazione acquista cibo da strada Made in Italy: dagli arancini siciliani alla polenta fritta veneta, dalle focacce liguri ai panini con il salame cotto della Lombardia, dai cartocci di raspadura lodigiana allo gnocco fritto con i salumi delle terre emiliane. L’obiettivo di Campagna Amica è di aggregare tutti quegli artigiani del gusto che preparano lo street food, garantendo sia la tradizione della ricetta che l’uso di materia prima del territorio. Un legame iscritto nello stesso codice genetico del vero cibo da strada italiano.