Gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno superato i quattro milioni, registrando quindi un forte recupero rispetto al 2019 (+8,5%)
Gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno superato i quattro milioni, registrando quindi un forte recupero rispetto al 2019 (+8,5%), l’anno pre-pandemia. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Terranostra sul Rapporto Istat sulle Aziende Agrituristiche in Italia appena pubblicato che conferma il successo della vacanza in campagna registrano nelle feste di fine ed inizio anno.
Salgono a 25.849 le aziende agrituristiche attive presenti in Italia nel 2022, quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre il valore della produzione agrituristica sale a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri. La durata media della permanenza nelle strutture in generale è di 3,8 giorni, con differenza tra gli stranieri (4,6) e gli italiani (3,1).
Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Lazio e Umbria sono nell’ordine le regioni con maggiore presenza di strutture agrituristiche che complessivamente in Italia sono in grado di offrire oltre 297mila posti letto e quasi 536mila posti a sedere
I conduttori con meno di 40 anni sono più di 1/3 (34%) ma crescono anche le donne alla guida delle aziende agrituristiche che sono oltre 8.800 (34,1%). Tra le nuove tendenze si segnala la diffusione capillare con la presenza di almeno un agriturismo nel 64% dei comuni italiani e l’ampliamento dell’offerta economica con l’integrazione tra i tradizionali servizi di ristorazione, alloggio e degustazione con altre attività, alcune delle quali di notevole rilevanza sotto il profilo sociale, come le fattorie didattiche, o culturale-paesaggistico (escursioni, trekking, ecc.), equitazione, mountain bike e osservazione naturalistica.
ll successo degli agriturismi è spinto anche dalla riscoperta del valore storico, culturale ed ambientale dei piccoli borghi che ospitano appena il 16% della popolazione nazionale ma rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani e il 54% dell’intera superficie italiana, in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai pascoli ai terrazzamenti. Gli agriturismi rappresentano una ottima base di partenze per visitare queste realtà dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali che secondo l’indagine Coldiretti/Symbola. E la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo resta la qualità più apprezzata degli agriturismi italiani che peraltro hanno però qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per gourmet, sportivi e ambientalisti come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.
“L’agriturismo non è solo uno straordinario volano economico per i territori e per le aree interne del Paese, ma rappresenta anche un potente mezzo di diffusione della cultura del cibo e dell’arte della cucina italiana candidata a patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco” spiega il presidente di Terranostra Coldiretti Dominga Cotarella nel sottolineare che “Il turismo rurale nazionale è trainato da un’agricoltura che è la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori”.