14.09.2018
Il terzo marchio per la Campania insieme a quello di Montella e Roccadaspide
Via libera ufficiale dalla Commissione Europea all’uso del marchio “Igp” – indicazione geografica protetta – per il Marrone di Serino o Castagna di Serino. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea, da oggi è possibile apporre il bollino di tutela sul frutto di bosco autunnale. È la terza castagna campana a ricevere il marchio comunitario di protezione insieme a quelle di Montella e Roccadaspide. L’Igp di Montella è stata peraltro la prima in Europa dedicata alla castagna. Le Igp della castagna italiane salgono così a 12, mentre 3 sono le Dop, che fanno del nostro Paese il primo in Europa per riconoscimenti. In Spagna c’è una sola Igp per la Castaña de Galicia, mentre la Francia vanta l’unica Dop con la Châtaigne d’Ardèche.
La zona di produzione del Marrone/Castagna di Serino Igp comprende i territori dei Comuni irpini di Serino, Solofra, Montoro, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Chiusano San Domenico, Cesinali, Aiello del Sabato, Contrada e Forino; e dei Comuni salernitani di Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, San Cipriano Picentino, Castiglione dei Genovesi e Calvanico. La superficie stimata è di circa 3.600 ettari (2.400 nell’avellinese e 1.200 nel versante salernitano), che dava luogo prima del cinipide a una produzione media annua di 60 mila quintali all’anno ed un fatturato superiore ai 5 milioni di euro.
La castagna di Serino ha due varietà locali: la “Montemarano” e la “Verdole”. La prima, conosciuta anche come “Santimango” o “Marrone di Avellino”, ha dimensioni medio-grandi, seme bianco-latteo, solcature superficiali, polpa dolce e croccante. La “Verdole”, invece assolve soprattutto alla funzione di varietà impollinatrice, con frutti di pezzatura media, più tondeggianti e più brillanti. Soda e croccante, dal caratteristico sapore dolce, questa castagna è particolarmente adatta per il consumo fresco e per la produzione dei marron glacé.