Sempre più spesso si sente parlare attraverso mass e nuovi media dell’importanza che la biodiversità riveste per l’uomo e le sue attività sul Pianeta. Vengono subito in mente animali esotici e lontani su cui concentrare un grande sforzo di protezione – dalla tigre all’orso polare, dalla balenottera azzurra al panda – ma spesso non conosciamo nulla della sorte di migliaia di esseri viventi “poco affascinanti”, che rischiano irrimediabilmente di scomparire. Così come c’è una scarsa sensibilità nei confronti di specie, varietà e razze di interesse agronomico che per secoli hanno sostenuto la vita umana e che oggi non possono tenere il passo delle coltivazioni industriali molto più redditizie, anche se di scarso valore ecologico e nutrizionale. Proprio quelle sono depositarie di una cultura spesso secolare e di tradizioni antiche, in quanto posseggono caratteristiche organolettiche e nutritive assolutamente preziose.
L’opuscolo “Biodiversità e paesaggio rurale. Guida all’agricoltura sostenibile” nasce proprio con l’intento di rafforzare la consapevolezza dell’importanza di una corretta gestione del territorio, che garantisca una produzione alimentare sicura insieme a una maggior tutela dell’ambiente e del paesaggio. Tutti temi su cui si è concentrata la Politica agricola comune (Pac) che, accanto a questi, ha inserito la gestione sostenibile delle risorse naturali, la tutela della biodiversità, il mantenimento delle comunità rurali, il benessere degli animali e il cambiamento climatico. Una politica, quella dell’Unione Europea, che vuole sempre più essere vicina non solo agli agricoltori ma anche ai cittadini, fruitori finali di una filiera in continua espansione. Quegli stessi cittadini che, da consumatori avveduti, stanno sempre più prediligendo l’offerta dei cibi di qualità, locali e a basso impatto ambientale tipici dell’offerta a km 0 della rete di Campagna Amica.
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Il presente articolo rientra nel progetto “La Campagna ti informa” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.
