22.03.2019
L’azienda toscana, molto attiva nel sociale, ha ricevuto dalle Nazioni Unite il logo Welcome – Working for refugee integration. Il progetto nasce da una collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica
L’azienda agricola Biocolombini ha ricevuto dall’Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) il logo Welcome – Working for refugee integration per l’anno 2018, un progetto nato da una collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica. Il logo viene assegnato annualmente alle imprese che, in base alle proprie possibilità, si sono distinte per aver assunto beneficiari di protezione internazionale o aver favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, ed imprese che ne hanno incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego.
Il progetto con cui la Biocolombini ha partecipato alla selezione ha riguardava l’attivazione di una serie di tirocini formativi con persone richiedenti asilo e, per alcuni di essi, la successiva assunzione. L’azienda Biocolombini si trova a Crespina (Pi) e lavora circa 40 ettari di terreno, tutti rigorosamente certificati biologici. Nel 2018 ha dato lavoro a 25 dipendenti, di cui 2 richiedenti o beneficiari di protezione internazionale. Nello stesso anno ha registrato 9 nuovi inserimenti lavorativi, di cui 4 hanno riguardato beneficiari di protezione o richiedenti asilo per i quali è stato attivato un tirocinio formativo non curriculare per soggetti svantaggiati.
Nei campi di Crespina si fa agricoltura sociale sin dal 2001, mentre è dal 2016 che la Bio Colombini ha cominciato a lavorare con persone richiedenti asilo, promuovendo singolarmente sia i percorsi formativi che quelli di inserimento lavorativo. Nel 2016 infatti ha attivato i primi due tirocini a favore di due titolari di protezione internazionale provenienti dall’Africa Occidentale. I tirocini si sono concentrati sulla formazione su semine, trapianti, raccolte e confezionamento di prodotti ortofrutticoli. Al termine del periodo formativo entrambe le persone sono state assunte a tempo determinato e continuano tutt’oggi a lavorare in azienda. Nel 2018, in collaborazione con cooperative sociali (Arnèra, Il Cammino) ed altre realtà operanti sul territorio (società Oltre il Mare S.r.l.), l’azienda ha attivato altri 4 percorsi di formazione che stanno portando 4 richiedenti asilo provenienti dall’Africa occidentale a sviluppare buone competenze tecniche in agricoltura e a migliorare le proprie capacità organizzative, relazionali e linguistiche.
L’obbiettivo dei richiedenti asilo è innanzitutto quello di imparare un mestiere e acquisire un arricchimento professionale in linea con il metodo biologico. A questo si aggiunge un obbiettivo di miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche delle persone coinvolte, nella maggior parte dei casi ancora segnate dal trauma della migrazione. Il contatto con la natura e l’impegno attivo finalizzato ad un nuovo, concreto, progetto di vita, sono infatti elementi che valorizzano ulteriormente il progetto formativo. A seguirli c’è inoltre un tutor aziendale, che al termine della collaborazione si esprime sul lavoro svolto e gli obbiettivi raggiunti. Ai richiedenti asilo infatti viene consegnata una certificazione delle competenze, informale ma spendibile nella ricerca di lavoro nel settore. L’intero percorso è stato reso possibile dall’Associazione di promozione sociale Agri-cultura Sociale Onlus, di cui Alessandro Colombini è un socio fondatore. «Come azienda vogliamo continuare a investire sul lavoro con e per i richiedenti asilo, coerentemente con il nuovo corso della nostra azienda», ha dichiarato. «Ma non è stato facile ottenere questi risultati. Per questo il riconoscimento dell’UNHCR è per noi fonte di grande orgoglio, ma anche di consapevolezza e responsabilità. Crediamo infatti che il logo debba essere uno strumento utile anche per le altre aziende del territorio e per le istituzioni».