09.10.2019
Lenticchia e Capra di Potenza, due prodotti della biodiversità contadina legati al territorio e dalle antiche origini
Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”
Tra i territori meno conosciuti dell’Italia troviamo la Basilicata. Incastonata tra Puglia, Calabria e Campania, nonostante le sue dimensioni, è una regione ricca sia a livello morfologico che culturale: altipiani e parchi naturali, minoranze etno-linguistiche, borghi e località di interesse storico e culturale mozzafiati e molto altro ancora. Questo connubio di elementi si rispecchia anche nel suo capoluogo, Potenza, collocata alle pendici del monte Toppa Romito. Città di origini molto antiche, fu un’importante colonia romana: il suo nome di fatto deriva da “potentia” che significa la potente.
Grazie alla sua storia secolare e al passaggio di molti popoli, Potenza e la Basilicata in generale si presentano come territori ricchissimi e questa ricchezza non poteva prescindere dalla tradizione culinaria. E oggi illustreremo proprio i sigilli di Potenza, che continuano a proteggere una biodiversità regionale ricchissima e variegatissima.
Tra i sigilli più noti troviamo la lenticchia di Potenza: questo è un prodotto storicamente legato alla cucina e alla cultura del potentino e viene citato anche da fonti bibliografiche degli anni ’20. Ancora oggi viene coltivato nell’agro delle campagne limitrofe alla città di Potenza.
Questa lenticchia si presenta con baccelli piccoli e lunghi, semi piccoli o di medie dimensioni. La raccolta viene effettuata a mano ed è seguita da essiccamento sull’aia, trebbiatura e conservazione in ambienti privi di umidità.L’azienda che conserva questo particolare prodotto, nonostante il faticosissimo lavoro, è l’Azienda Agricola Seminostrani (Filiano), che lo vende presso il Mercato di Campagna Amica al Parco Baden Powell di Potenza e il suo punto vendita aziendale.
Altra protagonista del territorio potentino è la Capra di Potenza. Razza molto rara, attualmente è in uno stato di conservazione preoccupante. Sono riconosciute poche centinaia i capi (circa 500), tra l’altro di origine eterogenea con influssi delle razze Maltese, Alpina e Garganica. Denominata anche Grigia Lucana, è allevata nella provincia di Potenza per la sua carne e la sua lattazione, da cui si ottengono in media 300-350 kg di latte all’anno. L’azienda che protegge questa razza in via di estinzione è l’Azienda Agricola Abbate Canio (Albano di Lucania) ed è possibile trovare i derivati di questo animale così pregiato presso il suo punto vendita aziendale.
E allora cosa aspettate? Vi invitiamo a conoscere tutte le ricchezze del territorio lucano e a proteggere il nostro territorio scegliendo sempre sigilli locali!