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19.02.2019
È stata una delle prime piante ad essere domesticata. Si adatta perfettamente a terre povere, aride e sassose, senza ristagni d’acqua né concimati eccessivamente
Il cece (Cicer arietinum) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae. Il nome deriva dal latino cicer e arietinum deriva dalla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete.
La storia
I ceci sono stati una delle prime colture domesticate. Probabilmente il nostro cece, deriva dal cece selvatico Cicer reticulatum. Questa specie selvatica ha origine in Turchia circa nel 5000 a.C., e le prime testimonianze archeologiche di coltura le abbiamo in Iraq, risalenti all’età del bronzo.
Gli Egizi
Tra il 1580 e il 1100 a. C., ci sono testimonianze scritte della presenza del cece in Egitto. Venivano impiegati soprattutto per alimentare gli schiavi, perché erano fonte di energia e permettevano di lavorare anche nelle giornate più estenuanti.
I Greci
Anche i Greci credevano che il cece desse potenza, infatti il nome greco dei ceci era kikus, che appunto significa forza.
I Romani
Nella Roma Imperiale, le famiglie nobili usavano i nomi dei legumi come cognomi. I ceci furono utilizzati per dare il cognome a Cicerone, perché un suo antenato aveva una verruca a forma di cece sul naso.
Curiosità
Secondo una leggenda basca, i ceci servono per scampare dalle grinfie del demonio. Se si è inseguiti da un demone, basta lanciare un pugno di ceci a terra. Per il diavolo infatti, è impossibile ignorare il gesto, si fermerà e dovrà contare tutti i ceci caduti, dando la possibilità al mal capitato di fuggire.
Come si coltiva
Il cece è una pianta che non vuole necessariamente i terreni fertili e argillosi, ma si adatta perfettamente a terre povere, aride e sassose, senza ristagni d’acqua né concimati eccessivamente. I ceci richiedono 10 gradi per germinare, non amano molto il freddo anche se resistono a temperature di qualche grado sotto lo zero.
La semina avviene a fine inverno, tra febbraio e marzo. Si interrano i semi in terra a 4 cm di profondità, in file distanti 40 cm e con 30 cm di spazio tra le piante. Dalla semina alla raccolta passano circa 6 mesi.
La raccolta avviene verso giugno/luglio, quando i baccelli sono secchi e la pianta ingiallisce.
Le proprietà
I ceci sono ricchi di fibre quindi regolarizzano l’intestino. Contengono Vitamina A e C, ferro, magnesio e calcio.
Le varietà
Tra i sigilli di Campagna Amica sono presenti particolari varietà di cece, tra cui:
– Cece di Cicerale: coltivato in Campania, è piccolo e di colore leggermente più scuro della norma;
– Cece della Merella: coltivato in Piemonte, in una zona con il clima secco e con terreni asciutti. È una coltivazione riscoperta di recente;
– Cece Principe: coltivato in Sicilia, di grosso calibro, rugoso e arrotondato;
– Cece del solco dritto: famoso per la tradizionale festa a Valentano, nella Tuscia viterbese, durante la quale viene tirato un lungo solco nei campi per propiziare un buon raccolto.
I ceci in cucina, la ricetta
Baccalà con i ceci
Ingredienti:
– baccalà dissalato 800g
– ceci secchi 250g
– patate 600g
– pomodoro pelato 800g
– 2 spicchi d’aglio
– 1 cipolla
– sedano
– alloro
– prezzemolo
– olio extravergine
– peperoncino
– sale
– pepe nero
Procedimento
Mettere in ammollo i ceci per 12 ore, scolarli e trasferirli in una casseruola. Riempire la casseruola con acqua fredda, aggiungere una foglia d’alloro e cuocere per 1 ora e mezza. Al termine della cottura, salare i ceci. Sbucciare uno spicchio d’aglio e soffriggerlo in padella con l’olio.
Preparare un trito di cipolla, sedano e prezzemolo e soffriggerlo. Unire la salsa di pomodori pelati. Quando il sugo raggiunge il bollore, aggiungere i ceci e mescolare.
Scaldare un po’ d’olio su una padella e aggiungere le patate tagliate a cubetti. Unire le patate ben rosolate al sugo e mescolare il tutto.
Tagliare il baccalà a bocconcini e passarli nella farina per poi friggerlo in padella. Aggiungere il baccalà nel sugo e lasciar cuocere per 15 min.
Servire il baccalà in umido con basilico e pepe fresco.