28.01.2018
Svolta salutista: a paste al forno e frittate vengono preferite verdure, salumi, frutta, formaggi o insalate di riso
Torna la gavetta per 9,7 milioni di italiani che si portano regolarmente sul luogo di lavoro o di studio i piatti preparati in casa sotto la spinta di una svolta salutista che porta a scegliere con cura i cibi da consumare. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia il prepotente ritorno della “schiscetta”, anche se la motivazione principale non è più il risparmio, ma la ricerca del benessere a tavola con quasi la metà degli italiani che segue un regime alimentare particolare. Una esigenza riconosciuta da molti datori di lavoro che hanno reso disponibili spazi dedicati per riscaldare il pasto e condividerlo spesso insieme ai colleghi.
Se nel passato a prevalere erano ricette più elaborati come pasta al forno, frittate, parmigiana o addirittura pasti completi adesso si punta soprattutto alla semplicità e alla genuinità con il prevalere di prodotti semplici e dietetici come le verdure, i legumi, la frutta, salumi, formaggi, insalate di riso o paste fredde. Lo dimostra il boom nei consumi di ortofrutta che nel 2017 ha raggiunto il massimo del secolo con circa 8,5 miliardi di chili di ortofrutta consumata dagli italiani.
In realtà nella versione moderna il pranzo in ufficio è diventato un modo per far conoscere prodotti o ricette tipiche preparate la sera prima magari con ingredienti ricercati con accuratezza. Lo stile di vita più attento all’alimentazione si trasferisce anche nelle nuove generazioni con il 35 % di genitori e nonni che prepara a casa la merenda di metà mattina per figli e nipoti con pezzi di frutta, panini semplici e torte casalinghe. Si tratta di una percentuale superiore a quelli che preferiscono usare prodotti confezionati (25%) o acquistarle pizza, focaccia o cornetti freschi dal negozio (7%). Una tendenza che ha certamente contribuito a migliorare il girovita degli italiani, adulti o meno, anche se la situazione resta preoccupante. Si è infatti ridotto infatti il numero di italiani adulti obesi (9,8%) o in sovrappeso (35,3%); la percentuale è scesa anche per i bambini con il 9,3% di obesi e il 21,3% in sovrappeso.